02 Aprile 2021

Con riferimento alle recenti notizie di agenzia circa gli acquisti dei Comuni attraverso gli strumenti di e-procurement Consip, la Società tiene a informare che:

  • È di 14,9 mld/€ - pari a quasi l’1% del PIL - il valore degli acquisti effettuati nel 2020 dalla PA sugli strumenti di e-procurement messi a disposizione da Consip, nell’ambito del Programma di razionalizzazione degli acquisti del Ministero dell’Economia e Finanze.
  • Il dato segna una crescita di +6% rispetto al 2019 e di +93% rispetto a quattro anni prima (2016), confermando la complessiva e continua fiducia di amministrazioni e imprese - rispettivamente oltre 95mila punti ordinanti registrati e circa 155mila aziende aggiudicatarie o abilitate – nella piattaforma Mef-Consip.
  • Rispetto a questi valori, è di ben 2,7 mld/€ il valore degli acquisti effettuati nel 2020 dai soli Comuni italiani sugli strumenti di e-procurement Consip (18% del totale).
  • Il Mercato Elettronico della PA (Mepa) è lo strumento più utilizzato dai Comuni, con il 62% degli acquisti complessivi (1,7 mld/€ vs 2,7 mld/€).
  • La semplicità d’uso, l’ampia offerta merceologica di beni, servizi e lavori di manutenzione, la rapidità di espletamento delle procedure rendono il Mepa lo strumento più idoneo per la maggior parte degli acquisti dei Comuni – di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitaria – e di gran lunga il più utilizzato (nel 2020 i Comuni hanno acquistato sul Mepa per un valore doppio rispetto alle Convenzioni, secondo strumento più usato).
  • Infine, oltre il 90% dei comuni italiani è risultato attivo sul Mepa nel 2020 effettuando almeno una transazione. In 14 regioni la % di comuni attivi sul Mepa rispetto al totale dei comuni della Regione è superiore al 90%.