22 Settembre 2022

In merito all'articolo “Lo Stato rinnova le auto blu. Meno della metà è Green” pubblicato sull’edizione odierna del giornale “La Notizia”, Consip intende fornire alcune precisazioni, per una completa rappresentazione:

  • Si continua ad utilizzare per le iniziative Consip il termine "auto blu" - espressione che evoca privilegi del settore pubblico - quando è evidente, anche dall'elenco delle tipologie di auto riportate nell'articolo, che si tratta di vetture operative, destinate alle esigenze di forze dell'ordine, forze armate e polizie locali, comuni, ASL. L'iniziativa è volta quindi soprattutto al rinnovo del parco auto, con finalità di riduzione dei costi di manutenzione.
  • Proprio in ragione del fatto che si tratta di vetture operative con chilometraggio giornaliero spesso molto alto, l’alimentazione full-electric mal si concilia con tale utilizzo (es. rischio di interruzione del servizio per ricarica batterie, anche tenendo conto della geografia delle infrastrutture di ricarica).
  • Fermo quanto sopra, oltre all'offerta di auto full electric, l'iniziativa prevede anche 250 veicoli a doppia alimentazione anch'essi qualificabili come "green". Per i restanti veicoli - tenuto conto della situazione del mercato dell’auto che risente del conflitto est europeo - si è data la possibilità di offrire veicoli sia con alimentazione tradizionale sia con alimentazione ibrida, evitando conseguenze sulla disponibilità di veicoli per la PA. Complessivamente, queste scelte danno la possibilità di disporre di una percentuale di veicoli “puliti” superiore a quella evidenziata nell’articolo e, comunque, TUTTI i veicoli di questa iniziativa risultano conformi ai Criteri Ambientali Minimi del Ministero dell’Ambiente che assicurano il contenimento delle emissioni di inquinanti e di CO2
  • A conferma, comunque, dell’attenzione che occupa la transizione energetica tra gli obiettivi di Consip si evidenzia che, dalla precedente edizione della medesima iniziativa, la richiesta di veicoli elettrici è aumentata di oltre il 20%, proprio per procedere gradualmente all’elettrificazione della flotta della PA senza impatti sulla continuità dei servizi alla comunità.