19 Ottobre 2021

Con riferimento all’articolo “Accelerazione nei cambi Invitalia: ora si cerca un sostituto di Arcuri” a firma di Alessandro Da Rold, pubblicato in data odierna da La Verità, Consip ritiene necessarie alcune precisazioni nella direzione di una informazione puntuale e veritiera.

Relativamente alle citate “fragilità” mostrate da Consip nell’acquisto di beni e servizi per il contrasto della pandemia Covid-19 e al supposto ritardo rispetto a Germania e Francia, si fa presente che:

  • l’azienda è stata nominata soggetto attuatore della Protezione Civile per gli acquisti per l’emergenza sanitaria con DPCM del 2 marzo 2020 ed ha agito esclusivamente su mandato del Dipartimento della Protezione civile
  • a fronte di questa nomina, nella fase più critica della pandemia, in soli 20 giorni ha concluso 6 procedure d’urgenza – con tempi di medi di 3 giorni e che hanno reso disponibili oltre 3.400 ventilatori polmonari e 39 milioni di dispositivi di protezione – contrattualizzando più di 100 imprese e gestendo oltre 1.600 ordini e consegne dei beni presso più di 250 strutture sanitarie
  • non risultano ritardi dell’Italia, rispetto ad altri Paesi europei ed extraeuropei, nella gestione degli acquisti della pandemia ed anzi Consip è un riconosciuto benchmark internazionale da istituzioni (Commissione Europea, Ocse, etc.) e da tutti i central purchasing body
  • successivamente alla nomina di Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, il coinvolgimento di Consip su nuovi acquisti è venuto meno continuando unicamente nella gestione contrattuale dei succitati ordini.

Quanto, invece, alle presunte difficoltà del sistema di approvvigionamento pubblico e al fatto che in Consip “qualcosa non ha funzionato o non stia funzionando”, i numeri sull’attività dell’ultimo quadriennio mostrano esattamente il contrario, testimoniando fiducia di amministrazioni e imprese ed efficienza della gestione operativa:

  • il valore annuo degli acquisti delle PA su strumenti Consip è raddoppiato da 8,2 mld/€ (2016) a 16,6 mld/(2020) facendo segnare una crescita di +103%
  • il valore annuo delle gare aggiudicate è passato da 5,4 mld/€ (2016) a 10,8 mld/(2020) con un incremento di +98%
  • le imprese abilitate al sistema o aggiudicatarie di gare sono aumentate da 75mila (2016) a 155mila (2020) pari a una crescita +108%
  • un utile netto gestionale di oltre 22 mln/€ per gran parte riversato nel Bilancio dello Stato.

In ultimo, relativamente alla frase “da anni ormai sotto i fari della magistratura”, evidenziamo che si tratta di fatti riferiti alla gestione 2016 rispetto ai quali il Consiglio di Amministrazione 2017-2020 e il più recente 2020-2022 sono completamente estranei ed anzi promotori di una profonda revisione dell’Azienda basata su presidi di controllo, ristrutturazione dei processi produttivi e riposizionamento delle strategie di sviluppo.