30 Giugno 2014

A confermarlo è la Rilevazione condotta dall’Istat per il MEF su 21 categorie merceologiche, giunta alla sua undicesima edizione. L’adeguamento di tutte le PA al prezzo Consip per questi beni e servizi consente un risparmio di 2,6 miliardi di euro

Gli acquisti effettuati attraverso le convenzioni Consip consentono alle amministrazioni un risparmio medio del 22% rispetto ai prezzi fuori convenzione. È questo il dato che emerge dall’annuale Rilevazione MEF/Istat pubblicata il 13 giugno sul sito del Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha interessato 21 categorie merceologiche (secondo criteri di rilevanza in termini di spesa e diffusione) e nell’ambito di queste 51 specifici beni e servizi.

Ne consegue che l’adeguamento, da parte di tutte le PA, al prezzo Consip per le sole 21 categorie merceologiche prese in considerazione porterebbe immediatamente un risparmio di 2,6 miliardi di euro.

L’iniziativa, giunta all’11esima edizione, ha l’obiettivo di stimare i prezzi medi pagati dalle amministrazioni pubbliche per l’acquisto di un paniere merceologico di beni e servizi e di confrontarli con le condizioni economiche ottenute da Consip con le sue gare. L’edizione 2013 della rilevazione è stata condotta attraverso un questionario inviato a un campione di 1.200 amministrazioni pubbliche.

Tra le categorie dove il risparmio di prezzo ottenuto da Consip è più elevato ci sono la telefonia fissa e mobile, rispettivamente con il 71,4% e il 39,4%, le stampanti, con oltre il 70%, i fotocopiatori a noleggio con il 45,3%, i pc desktop con il 35,9%, le centrali telefoniche con il 29%.