30 Gennaio 2018

Il dato è contenuto nel report Consip sull’analisi del contenzioso nel IV trimestre 2017. Il valore dei contratti “bloccati” è di 2,3 miliardi di euro. Il monitoraggio a fine 2017 fa registrare un netto aumento – rispetto al trimestre precedente – dei ricorsi notificati nel periodo 2012-17, che sono passati da 547 a 614 (+12%), di cui 204 ancora pendenti (vs i 190 registrati al III trimestre 2017). In altri termini, le “questioni” sollevate dalle imprese che devono essere ancora risolte sono una su tre.

Alla stessa data, il valore dei contratti tra amministrazioni e imprese “bloccati” da ricorsi sulle gare Consip ammonta a 2,3 miliardi di euro - in lieve decremento rispetto ai 2,6 miliardi registrati al 30 settembre, a seguito della risoluzione in favore di Consip di alcuni importanti contenziosi. Il fenomeno continua, però, ad essere di dimensioni rilevanti e si traduce in maggiori costi per lo Stato per ritardi e diseconomie di sistema, minore conformità alla disciplina vigente per effetto delle (conseguenti) proroghe tecniche, e servizi meno efficienti per i cittadini.

Per quanto concerne le merceologie a più alta litigiosità, quattro ricorsi su dieci (234 sui 615 totali) riguardano solo cinque settori merceologici: “pulizia e facility management”, “servizi ict”, “smaltimento rifiuti”, “servizi energetici a immobili e territorio” e “sanità”. In questi settori si concentrano oltre il 30% dei ricorrenti totali (84 su un totale di 259).

Per quanto riguarda gli esiti – analizzando i soli ricorsi “passati in giudicato”, ovvero dove il procedimento è arrivato a una conclusione definitiva (tempo medio di risoluzione pari a circa 14 mesi) – Consip conferma la percentuale di successo del 76%, ovvero tre pronunce su quattro si sono risolte con esito positivo.

 

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